Scrivi A Dio
pubblicato il 20/11/18

Caro Dio, questa è la terza lettera che ti scrivo, parlandoti delle mie enormi difficoltà personali, per me oramai insormontabili. Oggi però mi sono svegliata con un pensiero diverso posato sul cuore: ALBERTO. E' il nome di un ragazzo che incontro, per brevissimo tempo ma con con costanza settimanale, sul mio luogo di lavoro. Ho percepito presto la bontà della sua anima. L'ho riconosciuta, sai, e non servono gli occhi. Sono i colori, le vibrazioni, i segni invisibili lasciati nell'aria a farmela vedere. La percezione di qualcosa di più profondo oltre alle barriere del corpo: una parola detta al momento giusto, un tono di voce gentile, una attenzione differente e costante al mio quotidiano, con garbatezza. Non so cosa fare per restituirti anche solo la metà di quello che tu, di te, hai fatto arrivare fino a me, come Dono, Alberto. Forse non potrò mai, perché siamo trasportati in due esistenze e due quotidianità apparentemente vicine, ma profondamente lontane, penso. E allora sono qui e prego per Te. Che il tuo Angelo Custode abbia sempre in Cura la tua bellezza interiore, la tua luce e le tue sfumature dai mille colori. Che Dio ti Protegga sempre, per ogni giorno della tua Vita, con un riguardo meraviglioso... Io ti aspetto negli istanti dei nostri piccoli incontri, con un sorriso pronto per scaldarti e dirti, di nuovo, con i miei occhi: GRAZIE. Chiara

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